Il Faro assume, nella propria gestione di insieme una serie di scelte trasversali, che ogni professionista e persona recepisce e fa propri.
La prima è l’approccio progettuale, che ha la funzione di rendere la collaborazione trasparente e chiaramente coordinata, in funzione di scelte condivise.
Questo comporta un investimento in un modello a responsabilità diffuse, in cui ogni soggetto assume direttamente la gestione del proprio ruolo, proponendone una traduzione professionale in specifiche attività. La qualità educativa della struttura si misurerà anzitutto dalla capacità di riconoscere e valorizzare la passione educativa, le potenzialità e i saperi professionali di ogni operatore. La prima accoglienza da realizzare con molta attenzione, pertanto, è quella degli educatori e delle educatrici da parte dei responsabili e una reciproca accoglienza tra tutti gli operatori della struttura. In questo sarà determinante l’investimento nel gruppo di lavoro. Nella struttura socio-educativa non si educa da soli, ma insieme; è quindi prioritario mettere in atto modalità di reciproca accoglienza che rendano possibile e feconda la partecipazione a una progettazione educativa coerente e uno stile veramente condiviso. In questa prioritaria accoglienza degli educatori teniamo presente la diversità di genere e l’importanza educativa della valorizzazione di questa diversità.
L’accoglienza per educare si vuole estendere anche alla realtà territoriale in cui si svolge il lavoro educativo e, in questo senso, essa significherà accoglienza delle persone che operano negli altri servizi territoriali, intessendo scambi fecondi con loro. L’interazione con il contesto, l’apertura alla storia del territorio può consentire di divenire un riferimento significativo a livello sociale, educativo e culturale e svolgere funzioni di integrazione anche in ottica multiculturale e interculturale.
Ulteriore scelta collegata alle precedenti e l’investimento in trasparenza interna ed esterna nei processi gestionali, sia come dovuta rendicontazione alla comunità, sia come più generale processo di miglioramento.
Tale diffusione e evidenza pubblica è retta da una specifica attenzione alle professionalità e alle competenze impiegate, coerenti con funzioni e compiti.
Parallelamente, si investirà sulla dimensione di procedure lavorative condivise e costruite in modo partecipativo; ogni soggetto avrà quindi consapevolezza del proprio ruolo in riferimento al processo generale e ai ruoli degli altri.