C’è qualcosa di unico nel momento in cui un bambino ha davanti il suo regalo: il suo sguardo di attesa gioiosa esprime un’emozione incontenibile, totalizzante, luminosa.
Per noi adulti un regalo parla di un affetto di una persona cara, di un pensiero e di un oggetto che ci può fare piacere. Per un bambino è tanto di più. È la scoperta di quanto è importante per qualcuno, è una luce che aggiunge speranza e fiducia nel suo futuro e nella sua vita, un attimo, quel momento in cui il sorriso e la felicità riempiono i suoi occhi, che parla a tutti noi.
Nel ricevere un regalo, il bambino ce ne restituisce uno più grande, la sensazione di aver reso il mondo un posto più bello.
In questi mesi abbiamo parlato di gioia, di bellezza, di fantasia, di valori, di affetto. Erano i nostri regali in attesa di sguardi pieni di gioia che si potessero illuminare.
Ora il Faro si è finalmente riempito di quegli sguardi e di quella gioia, i regali sono stati dati, la famiglia si è costituita e abbiamo accolto i bambini: dopo tutto il nostro lavoro, la competenza e la passione, finalmente è avvenuto l’incontro con le vite dei piccoli ospiti, spesso già molto complesse.
Il Faro, il 5 febbraio 2018, ha così iniziato ad essere il riferimento per famiglie, servizi del territorio e soprattutto i bimbi.
Ogni incontro è un mistero, un’avventura: e il Faro esiste per dare una rotta e visibilità a questa avventura, permettendo di viverla con la più grande gioia, tranquillità e allegria.
Ogni bambino, nel momento in cui è entrato al Faro, era dubbioso, ma allo stesso tempo incuriosito: tutto nuovo, quasi troppo perfetto, ma tutto bello, i colori, i grandi spazi, i giochi, le fotografie, i remi, la barca e tutti gli oggetti che riempiono gli ambienti hanno avuto il potere di catturare immediatamente le attenzioni dei piccoli ospiti.
Nelle prime settimane si è trattato di diventare piano piano una famiglia, con le sue abitudini e le attenzioni reciproche, che ne accoglie altre, come luogo di ascolto dei genitori e la conoscenza degli operatori ha lasciato sempre più spazio alla fiducia e all’affetto.
I bambini, dai primi silenzi, sono passati alla voglia di raccontarsi e conoscersi, di diventare amici, fino a riuscire a giocare insieme, fare i compiti e anche occuparsi gli uni degli altri; hanno iniziato a confidarsi e parlare delle proprie difficoltà, trovando al Faro i momenti in cui qualcuno li ascolta e sa consolare e consigliare. E tutto questo ha reso possibile di trovare la fiducia per esprimere i problemi con lo studio, piccoli o grandi dispiaceri con i compagni di scuola, momenti di tristezza e di preoccupazione; tutto questo ha trovato le attenzioni appassionate e professionali degli operatori che, forti di un metodo dalla lunga tradizione che è stato approfondito nei mesi passati, hanno iniziato a sviluppare i progetti educativi che hanno l’ambizione di rendere i bambini fiduciosi in se stessi e negli altri.
E questa fiducia è creata ogni giorno, concretamente, nel momento in cui si studia e si gioca insieme, e anche nel momento, molto importante, in cui i bambini scendono in oratorio, nei campi sportivi, e incontrano altri volontari e tanti altri bambini piccoli e grandi, per sperimentarsi in nuove conoscenze e amicizie, avendo accanto però sempre i propri educatori.
Il Faro sta diventando il luogo in cui famiglie e bambini imparano quanto possono riuscire ad affrontare le proprie difficoltà, se solo c’è chi offre questa possibilità e, dopo essersi acceso mesi fa, i primi bellissimi viaggi sono finalmente iniziati.
Inno del Centro Diurno Il Faro - Leggi il testo, clicca qui