“Stai fermo”. È quello che i bambini spesso si sentono dire. “Stai buono” ha quasi lo stesso significato, aggiungendo però un messaggio importante, che stare “buono” è stare fermo, non disturbare; con questi messaggi il bambino impara che non deve muoversi se vuole essere buono, buono per essere amato dai genitori che è la cosa per lui che conta di più. A scuola il bambino impara che se si muove “troppo”, ovvero se non si adegua alla norma, è giudicato iperattivo, o addirittura è diagnosticato come affetto da deficit mentali connessi all’iperattività.
Con il tempo, impara anche che ci si può muovere, ma quasi sempre all’interno di attività come lo sport in qualche modo strutturate, in cui tutto è regolato e orientato al risultato di una gara in cui, alla fine, ci sono vincitori e vinti, in cui c’è una competizione ed un obiettivo predefinito.
Eppure, per bambino il movimento originariamente è gioia pura e libera, che si manifesta nell’esplorare il corpo, lo spazio, le infinite forme dell’energia e della vita.
Correre, saltare, prendere e lanciare un pallone, aprire le braccia, le gambe e alzare le mani o chiudersi in sé, in terra, sono modalità con cui il bambino sente la propria vitalità e vive, nel corpo e attraverso il movimento, tutte le emozioni nelle loro molteplici intensità ed espressioni. Così muovendosi, il bambino comunica a se stesso e agli altri la passione per la vita.
Per questo il Faro vede nel movimento libero una delle più preziose dimensioni della crescita e quindi una irrinunciabile risorsa educativa. Perché il bambino chiede sia di esplorare, sia di essere affiancato a riconoscere e sentire il valore delle sue esperienze; al Faro i bambini trovano tante occasioni per farlo, soprattutto a primavera e in estate, quando si intensificano le attività negli spazi aperti dell’oratorio, in modo particolare con il “centro estivo”.
Attività che sono improntate al gioco del movimento e alla creatività, e in cui i bambini ritrovano la gioia dello stare insieme.
Nel nostro centro questa attenzione a fornire occasioni di libera espressione corporea è un principio educativo che abbiamo definito “diritto al movimento”, e che è diventato un’attività, “movimento in danza” in cui gli operatori guidano i bambini a conoscere tutte le possibilità che un’attività fisica spontanea può offrire; si tratta di un’esperienza condotta da esperti, che può contare anche su Serena Gagliardi, specializzanda in Danza movimento presso l’Istituto Art Therapy di Bologna, realtà che svolge ricerca nel campo da oltre 35 anni.
Nel movimento in danza i bambini sono coinvolti in una serie di esercizi destrutturati e a forte valore evocativo, in cui sono lasciati totalmente liberi di esplorare creativamente le possibilità del proprio corpo in relazione allo spazio; questo conduce ad una consapevolezza più intensa e a conoscere la propria emotività meno familiare ed abituale, ovvero quella più libera.
Tramite l’utilizzo di musica, supporti artistici e oggetti mirati, si consente lo sviluppo e il riconoscimento del proprio, personale, stile di movimento, consolidando l’identità emozionale.
Anche il Faro si muove, a volte innovando, sperimentando e sviluppando nuove proposte, perché l’educazione non sia sempre ancorata a pratiche note e ripetute, ma rimanga qualcosa di vivo, creativo e non prevedibile.