Bene, il paese è sempre lo stesso, lo conoscete già, si rassomigliano un po’ tutti: una collinetta, quattro anime, un’osteria, tantissime chiese e poca gente che le frequenta.
Bello come paesaggio eh?
No, aspettate, alla foto si aggiunge anche Luigino: un bimbo mingherlino con i pantaloncini corti “che reclamerebbero qualche anno in più”, delle lentiggini che si confondono con lo sporco del viso, una bicicletta rotta e un libro di geografia.
Si, Luigino studiava e leggeva del suo paese: “economia di tipo agricolo che si basa prevalentemente sulla pastorizia”. Pastorizia: ma Luigino ad esclusione delle pecore e capre di Ronato di pastori non ne aveva mai visti.
Si Ronato un vecchietto “nato tale” che si aggirava per la campagna con le sue quattro capre che rassomigliavano alle pecore e queste erano molto simili al cane che aveva molto in comune con il padrone.
Luigino aveva un po’ timore di questo vecchietto di cui non ricordava il suono della voce: ti veniva incontro con un sorriso sarcastico e strofinando le mani, dopo aver riposto il tabacco da masticare nella tasca del panciotto, ti scrutava fissandoti negli occhi e non appena tu abbassavi lo sguardo, lui ti afferrava con le mani sulle spalle e ti scuoteva fino a farti perdere l’equilibrio. Si la “scingiuliata” era questo il termine con il quale veniva definito il trattamento al quale Ronato sottoponeva le persone che incontrava e che si accorgevano di lui.
Luigino, oltre ad interi capitoli del libro di geografia e di tante altre materie, non riuscì mai a capire.
Non capì perché quella volta mentre percorreva la strada che porta alla vecchia quercia, arrivato dove questa si trasforma in viottolo e incomincia a gareggiare con il piccolo ruscello per chi arriva primo al “rio delle Canzolline”, nel tentativo di raccogliere dei ciclamini per portarli alla maestra di cui è rimasto per sempre innamorato, scivolò giù lungo la piccola scarpata procurandosi dei graffi alle gambe che, ai suoi occhi, sembravano non finire mai; mentre si aspettava l’aiuto di una persona che potesse consolarlo, fargli qualche carezza e, (visto che comunque è solo fantasia) potesse regalargli anche qualche caramella, ecco, proprio quella volta Luigino incontrò Ronato.
Il “piccolo vecchio” si avvicinò e raccolse Luigino che non ebbe nemmeno il tempo di ringraziare e si sentì attraversare da un brivido; si sentì scuotere con una violenza tale da fargli confondere il dolore dei graffi sulle gambe con quelli che gli procuravano la scingiuliata. Dopo qualche secondo Ronato salutando Luigino con un gesto riprese la strada per una delle sue tante “case”.
Ma si cresce e Luigino dopo la sua prima sigaretta, la barba fatta di nascosto con il rasoio del papà, il primo bacio dato con gli occhi aperti e dopo qualche tempo anche quello dove se ne chiude solo uno e dopo ancora quelli in cui gli occhi rifiutano di aprirsi, ecco dopo tutto questo a Luigino capitò di essere “lasciato” da una persona molto cara.
A Luigino capitò di ritrovarsi nel giardino dove dormono le persone care che sono andate altrove; di guardare le foto di queste, di sedersi accanto ad uno di questi marmi nella speranza che qualche lacrima potesse solcare il suo volto e dissipare, per quello che è possibile, il dolore in eccesso: niente da fare.
Allora Luigino, stanco di essere solo in quel luogo dove il silenzio è assordante, regalando piccole occhiate ai marmi tristi come alcuni fiori finti che li adornano, si apprestava ad uscire quando la sua attenzione venne attirata da una foto che aveva catturato un suo vecchio ricordo. Era quella di Ronato che “senza incuriosire nessuno” si era ormai da alcuni anni addormentato.
Allora Luigino sedette sui gradini e stringendo il suo fra le mani si abbandonò ad un pianto liberatorio che non teneva assolutamente in considerazione lo scorrere del tempo. Luigino teneva la testa fra le mani che non riuscivano a contenere le lacrime quando sentì accarezzare fra i capelli: come altre volte un brivido percorse la sua schiena e Luigino capì subito tutto.
Capì che la scingiuliata di Ronato non era altro che una manifestazione di affetto; capì che alcuni comportamenti violenti trovano la loro origine nella difficoltà di alcune persone di manifestare i propri sentimenti in modo diverso; capì che quando le persone che ci vogliono bene si arrabbiano, gridano e cercano di imporci la loro volontà lo fanno solo perché consapevoli di quanto dolore proverebbero se dovesse succederci qualcosa di brutto e che queste non fanno altro che chiederci il nostro aiuto. Luigino capì che la scingiuliata di Ronato avrebbe potuto avere lo stesso effetto delle carezze fra i capelli.
Luigino allora sorrise, uscì dal cancello e tutto fuori e dentro di sé era diverso: i colori più colorati l’aria più aria e il sorriso della gente più sorridente. Luigino allora chiuse per un attimo gli occhi e con delle mani immaginarie fece una scingiuliata a tutto questo.
La cosa che restava ancora da capire a Luigino era chi potesse essere la vecchietta vestita di nero che lo aveva coccolato come lui non potrà mai dimenticare, ma questa è un’altra storia.
Sandro